Divinità Maya

Tempio Kukulcan

La civiltà Maya si sviluppò nei territori corrispondenti agli attuali stati messicani, quali lo Yucatàn, Campeche, Chiapas, Tabasco, oltre che in Guatemala, Honduras ed El Salvador. In seguito allo spostamento di gran parte della popolazione Maya, vennero realizzate nello Yucatàan settentrionale le città di Chichèn Itzà, Mayàpan e Uxmàl.
Solo dopo la violenta e cruenta conquista spagnola, l'antichissimo popolo che si era sviluppato per oltre tre millenni, iniziò la sua decadenza.
 
Quali divinità veneravano i Maya?

Pur essendo molto ricca, non sappiamo molto sull'antichissima religione Maya, quel che si sa è che era data dall'insieme di credenze politeiste, legata a riferimenti alle forze della natura come il sole, la luna e sopratutto la pioggia, basata su dualismo come la vita e la morte, il giorno e la notte, il maschio e la femmina. 

Essendo stati distrutti la maggior parte dei loro scritti in occasione della conquista spagnola, la mitologia Maya è quindi poco conosciuta. Sono stati salvati e giunti ai giorni nostri solo quattro codici: il codice di Dresda, il codice di Madrid, il codice di Parigi ed il codice Grolier, ma esistono anche dei libri, come ad esempio il Popol Vuh una raccolta di miti e leggende dei vari gruppi etcnici che abitavano la terra Quichè, scritti dopo la conquista spagnola.

Manoscritto Maya

Esistevano Dei per ogni attività ed esigenza umana come ad esempio l'Essere Supremo, Hunabkù, creatore del cielo e della terra nonchè padre degli Dei. Itzamnà, Dio del Sole e del cielo ed supremo controllore del patrimonio culturale, della scienza medica, dell'agricoltura, della scrittura e del calendario. Ixchèel, dea della terra e della luna nonchè della fertilità e del parto, compagna di Itzamnà. Kukulcan, noto come il Serpente Piumato, divinità celeste protettore dei sacerdoti ma, il Dio che viene ricordato più spesso è Chaac, Dio della pioggia. Di seguito le principali Divinità Maya con le relative raffigurazioni:

I numerosi sacerdoti al servizio delle divinità erano temuti e venerati dal popolo e la loro influenza si faceva sentire su tutte le classi sociali.

Durante i loro riti sacrificali, dipingevano il corpo delle vittime con un pigmento indelebile blu prima di strappare il cuore al sacrificato. Il rito della colorazione della pelle avveniva in onore del Dio Chaac. Tale pigmento veniva composto dall'indaco estratto da una pianta, l'argilla chiamata palygorskite, ed il coppale un incenso sacro che fusi a caldo rimaneva indelebile sulla pelle. Colorare quindi le vittime era un rito nel rito. 






 


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