Tra le principali attrazioni
della Cina troviamo la maggiore scoperta del XX secolo, il famoso ed
affascinante Esercito di Terracotta voluto dall’imperatore cinese Qin Shi Huang
(260-210 a.C.). Una fedele riproduzione di un esercito composto da guerrieri, carri,
cavalli, armature, sculture in bronzo e figure di civili. Nel 1987 l’Unesco ha
inserito la Tomba dell’imperatore Qin e le sale dell’esercito di terracotta tra
i siti del Patrimonio Culturale Mondiale.
Oggi il sito è tra i più visitati
al mondo anche se resta ancora molto da scoprire. Tutti i visitatori si dicono
affascinati e stupefatti per la grandiosità della creazione trasportandoli
indietro nel tempo di 2.200 anni.
Per via della sua portata storica, l’esercito cinese di terracotta, è un significativo reperto archeologico per le centinaia di statue rappresentanti i guerrieri che trionfarono su tutti gli altri permettendo così la formazione di una Cina unita.
Tutte le statue sono diverse fra
loro, dai visi all’abbigliamento proprio per dare l’impressione di aver di
fronte un esercito vero e proprio. Si racconta che questa meticolosità sia
dovuta al volere dello stesso imperatore, infatti alcune testimonianze storiche
rivelano quanto Qin fosse ossessionato nel trovare la chiave dell’immortalità.
Talmente ossessionato che come rivelano alcuni studi, la sua morte potrebbe
essere causata dall’assunzione di pastiglie che contenevano tracce di mercurio
e che Qin credeva gli allungassero la vita.
Ma come è avvenuta la scoperta?
Correva l’anno 1974 ed un gruppo di contadini, nella campagna appena fuori la
città di Xi’an, iniziò a scavare il terreno per costruire un pozzo, certo è che
nessuno di loro si sarebbe mai immaginato di scoprire uno dei siti archeologici
più grandi al mondo ed incredibilmente importante nella storia cinese. A pochi
metri di profondità infatti rinvenivano il leggendario esercito di terracotta
in formazione da battaglia, destinato a servire nell’aldilà l’imperatore Qin.
L’esercito è rimasto sotterrato per circa 2.200 anni e dal suo ritrovamento ci
sono voluti ben 38 anni e 720.000 operai per portarlo a termine. Fin ora sono
stati portati alla luce 1.868 guerrieri e bighe.
Su richiesta del governo cinese
gli scavi si sono fermati anche se gli archeologi ritengono che il sito
contenga un totale di 8.000 guerrieri. Anche la tomba dell’imperatore Qin,
situata a soli 2 km di distanza, è rimasta inesplorata a causa delle sue
pessime condizioni interne, motivo per cui il governo ha deciso di non
procedere con la sua apertura, lasciando così curiosi e studiosi con teorie. Lo
storico cinese Sima Qian nei suoi scritti riporta che all’interno della tomba
dell’imperatore vi sono contenuti modelli di palazzi, pagode, stanze, vasi e
pietre preziose così come altre rarità. Tuttavia il reale contenuto rimane
tutt’oggi ignoto pur avendo a disposizione mezzi idonei ad aprire il luogo in
totale sicurezza.
Chissà se e quando verrà
riportata alla luce l’interezza di questo antichissimo e suggestivo sito
archeologico.
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